Come facciamo a capire quando il mercato è sottovalutato o sopravvalutato?
Una delle metriche più usate dagli analisti finanziari è il Price/Earning (P/E) ovvero il rapporto tra il prezzo e l’utile per azione (EPS).
Il risultato di questo rapporto ci indica quante volte gli utili stiano pagando un determinato titolo. Un dettaglio di certo molto rilevante nel momento in cui prendiamo posizione sul mercato e cerchiamo valore in esso.
Nel 2022, con il crollo dei mercati dovuto alla crisi bellica ucraina e ad una situazione macroeconomica globale poco favorevole, abbiamo assistito a un calo della P/E in tutti i mercati quotati. Ciò significa che entrando in questo periodo andremo a pagare per gli stessi utili generati dalle aziende un prezzo mediamente più basso rispetto a 6 mesi fa.
Questo grafico rappresenta l’evoluzione del P/E medio dello S&P 500 dal 1870 ad oggi.
Come possiamo notare, in questo periodo con un P/E medio di 20,08 prendere posizione gradualmente sul mercato americano potrebbe generare valore al nostro portafoglio, in quanto si acquisterebbero gli utili delle 500 più grandi aziende americane con un 40% di sconto rispetto a 6 mesi fa. Ovviamente i mercati potrebbero soffrire ancora per qualche mese a causa della forte inflazione e della grande incertezza sull’approvvigionamento di materie prime fondamentali per la crescita dell’industria, ma cominciare ad acquistare in questo periodo, in maniera graduale, a prezzi scontati, rappresenta un’ottima strategia per chi è ancora alla finestra in attesa del momento migliore per entrare sul mercato.
La verità comunque è che il momento perfetto non esiste, esistono soltanto strategie giuste o sbagliate, poiché i minimi li vediamo solo ex post, mentre le strategie da adottare si valutano sempre ex ante.
Se anche tu sei alla ricerca di una strategia solida per i tuoi investimenti non esitare a contattarmi! Sono sicuro che troveremo insieme la strategia che più si adatta alle tue esigenze nella tutela del tuo risparmio.
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