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IL VIX: L'INDICE DELLA PAURA


L’indice Vix misura la volatilità implicita per le opzioni americane del paniere dell’S&P 500 ed è comunemente definito come l’indice della paura. Questo perché la volatilità implicita rispetto alla volatilità storica è molto più significativa in quanto ha una componente di volatilità attesa, e quindi genera aspettativa su quanto effettivamente i mercati si muoveranno nell’immediato futuro.


Come si può notare dal grafico sopra riportato, che traccia l’andamento del Vix negli ultimi 6 mesi, “l’indice della paura” ha nuovamente sfondato quota 30 nell’ultima settimana, cosa che non accadeva dal mese di giugno. Il Vix sopra i 30 punti rappresenta una grossa opportunità per chi specula in opzioni, in quanto dà la possibilità a questi trader di vendere opzioni deep OTM (out of the money) a prezzi molto interessanti. Per gli investitori invece rappresenta un duro banco di prova per le loro posizioni long, in quanto un aumento repentino del vix è direttamente proporzionale a un forte shock ribassista dei mercati. Nei momenti di forte volatilità e incertezza, infatti, gli investitori di lungo periodo devono solo tenere la barra dritta senza farsi trasportare dalle emozioni, al massimo possono sfruttare queste occasioni per incrementare le loro posizioni a prezzi più bassi e ridurre così il costo medio delle loro posizioni. L’importanza di non vendere i propri portafogli in questi momenti è cruciale, poiché, come si evince dal grafico, la forte volatilità è solo momentanea e non è un fenomeno di lungo periodo.

Infine ricordiamoci sempre le parole di Warren Buffet: “I mercati finanziari sono un formidabile strumento per trasferire ricchezza dagli impazienti ai pazienti”.



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