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Consulente VS fai da te

Aggiornamento: 26 gen 2022

Chissà quante volte avrai sentito dire: “Chi fa da sé fa per tre!”

Certo in determinati casi è proprio così, però tale paradigma di certo non può essere applicato al mondo della finanza e degli investimenti se si vogliono avere buoni risultati costanti nel lungo periodo. Il complesso mondo della finanza, spesso banalizzato da certi guru di internet che tramite strategie innovative, spesso prive di fondamenti scientifici economico-matematici, oltre ad avere una complessa struttura fatta di una vasta gamma di prodotti e asset class con particolari dinamiche di prezzo che stanno alla loro base, ha una forte componente emozionale difficilmente gestibile da un investitore alle prime armi.

La finanza comportamentale ha infatti individuato nel comportamento degli agenti economici certi bias cognitivi che se applicati al mondo degli investimenti in maniera reiterata possono portare l’investitore a incorrere in gravi perdite. Tant’è che secondo "Il sole 24 ore", oltre il 90% dei trader fai da te ha perso del denaro giocando in borsa.

Uno dei motivi più comuni è la scarsa conoscenza dei prodotti e delle strategie che servono per operare sui mercati, inoltre una scarsa disciplina, un’alta emotività quando si investe e un alto grado di leva finanziaria; completano il quadro che delinea il classico investitore medio perdente.

Negli anni, si sono succedute le varie mode dei prodotti accessibili con investimenti ridottissimi, nell’ordine delle centinaia di euro. Si è partiti dai CFD (contratti per differenza), per poi passare alle opzioni binarie e terminare dunque con la moda delle cryptocurrency degli ultimi anni.

Tutti i prodotti appena descritti sono tutti prodotti in cui l’intero capitale investito ha un rischio di perdita pari al 100% in breve tempo. I CFD per l’alto grado di leva, le opzioni binarie perché sono scommesse a tempo sull’andamento rialzista o ribassista del titolo col 100% di perdita dell’investimento in caso di esito avverso, e le crypto currency per via della loro altissima volatilità.



Gli unici prodotti adatti a un pubblico di fai da te, quindi, rimangono gli ETF (Exchange Trade Fund), fondi di gestione passiva che replicano un determinato indice o benchmark, come il NASDAQ, l’S&P 500, MSCI World, che sono tra gli indici più famosi su cui vengono costruiti questi ETF. Ma anche in questi tipi di investimento ci sono degli svantaggi dovuti al fai da te. Innanzitutto, poiché è difficile destreggiarsi tra tutti i fondi esistenti sul mercato e bisogna essere oculati nella scelta del proprio portafoglio per non incorrere in brutte sorprese in futuro, per esempio qual è la giusta capitalizzazione che rende un fondo più o meno appetibile e che tipo di replica applica rispetto all’indice, cioè se fisica o sintetica (di solito la più sconsigliata). Il secondo svantaggio sono gli alti costi di transazione, e il rischio di controparte. Infatti, per acquistare un ETF necessitiamo di un conto titoli che ogni anno ha un costo non indifferente all’incirca sui 60 euro l’anno, per non parlare dei costi sulla singola transazione che dipende dal broker o la banca di riferimento, per piccole cifre si aggirano intorno ai 6 euro. Quindi nonostante i basti costi di gestione dei fondi (0,4-0,5% all’anno), quello che realtà uccide i nostri rendimenti sono i costi di transazione soprattutto quando andiamo a risparmiare piccole cifre, per i nostri piani di accumulo pensionistici. Per non parlare del rischio emittente e il rischio di controparte.

Ad oggi esistono diverse piattaforme che gestiscono l’emissione di ETF online a 0 commissioni, ma nel momento in cui queste giovani fintech non dovessero tenere testa alla concorrenza e generare profitto a causa del marketing molto aggressivo, rischiamo di mandare in fumo i nostri investimenti perché abbiamo affidato i nostri soldi all’emittente sbagliato.

Inoltre, le strategie di gestione passiva sono necessariamente strategie di lungo periodo che si prestano spesso soltanto a fini previdenziali, senza averne però i vantaggi fiscali derivanti dall’acquisto di un fondo pensione gestito. Quindi con questi strumenti non abbiamo la certezza di poter programmare un disinvestimento con profitto in un orizzonte temporale di medio termine ovvero 5-7 anni.

Affidarsi ad un consulente quindi ci permette non solo di avere un’allocazione più efficiente del nostro patrimonio, avendo accesso ad una vasta gamma di prodotti che garantiscono rendimenti maggiori con volatilità più contenuta soprattutto negli investimenti private; ma ci permette anche di programmare il nostro portafogli secondo le nostre diverse esigenze di orizzonte temporale, dandoti la possibilità di essere guidato da una mano esperta durante in periodi più turbolenti del mercato, quando irrazionalmente siamo tentati da fuggire via con quel poco che ci rimane per paura di incorrere in perdite ulteriori. Inoltre un consulente ha accesso a una serie di asset class che in uno scenario nuovamente inflattivo ed a tassi risk free prossimi allo 0 come si prospetta nei prossimi anni, ci permette di mantenere stabile il nostro potere di acquisto integrando al mercato quotato determinati prodotti di economia reale al quale non potremmo mai accedere col fai da te.

Quindi cosa aspetti prenota subito una consulenza gratuita, e stabiliamo insieme i tuoi obbiettivi finanziari secondo le tue esigenze temporali.



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