top of page

BIAS COGNITIVI: Cosa sono e come limitarli?

Ottobre è il mese dell'educazione finanziaria ed in quanto consulenti finanziari, oltre a fornire i migliori servizi di consulenza per la gestione patrimoniale, il nostro compito è quello di educare finanziariamente i nostri clienti. A tal fine, uno dei metodi più efficaci ed utili è quello di limitare i bias cognitivi che affliggono ogni investitore.

Cos'è un bias cognitivo?

Bias è un termine inglese che significa pregiudizio.

Un bias comportamentale è un pregiudizio mentale che attiva determinate “scorciatoie” nella forma di azioni per lo più inconsapevoli. Tali bias nascono dall’esperienza individuale con lo scopo di velocizzare il processo di interpretazione della realtà.

Messi davanti ad una decisione da prendere, abbiamo due alternative:

svolgere un’analisi logico-razionale approfondita al fine di arrivare alla scelta migliore possibile (anche con l'aiuto di un esperto, nel nostro caso un consulente finanziario); oppure utilizzare un approccio euristico, ovvero più intuitivo e rapido, basato sulla somiglianza tra la decisione del momento e precedenti decisioni già prese. In poche parole utilizzare un bias. Lasciarsi guidare dai bias, nella stragrande maggioranza degli eventi della vita quotidiana, è la scelta migliore perché ci semplifica la vita e ci permette di risparmiare tempo ed energie per le decisioni più complesse.


I 5 bias più comuni nella finanza comportamentale sono:


Bias di conferma

Il bias di conferma si manifesta quando gli investitori hanno una sorta di preferenza ad accettare informazioni che confermano la loro convinzione finanziaria. Un classico esempio è quello dell'investimento in BOT e BTP con la convinzione che siano investimenti che non possano in alcun modo subire perdite anche ingenti, non considerano che anche gli Stati possono fallire, o scendere di prezzo prima della scadenza spesso più lunga dell'orizzonte temporale dell'investitore.


Bias di disponibilità

Il bias di disponibilità fa sì che eventi recenti (quindi più “disponibili” alla memoria) o eventi impressi nella memoria degli investitori (es: la grossa perdita economica subita da un parente o da un amico sui mercati) li portino a distorcere la realtà e a pensare che tali eventi siano molto più probabili di quanto siano veramente.

Quando in realtà non lo sono, magari frutto di un momento di volatilità o di una mancata diversificazione dell'investimento.


Avversione alla perdita

L’avversione alle perdite avviene quando gli investitori sentono maggiore peso psicologico nel sopportare le perdite rispetto al piacere del trarre guadagni dai mercati.

In pratica un -1% ci fa soffrire di più di quanto ci faccia gioire un +1%. Tale percezione spesso induce l'investitore a disinvestire in perdita anziché aspettare un ritracciamento del mercato.


Home bias

Anche noto come bias della familiarità, porta l’investitore a preferire ciò che conoscono o che sentono vicini come gli strumenti finanziari nazionali (es: azioni o obbligazioni italiane, vale ancora l'esempio del tanto amato BTP). Questo causa una scarsa diversificazione di portafoglio e dunque una sovraesposizione a specifiche aree geografiche perché riteniamo i prodotti di casa nostra, per un motivo meramente campanilistico, migliori di altri quando in realtà non lo sono in termini di rischio e rendimento.


Bias dello status quo

Il bias dello status quo consiste nel preferire la situazione attuale rispetto ad altre soluzioni possibili ma che richiedono cambiamenti.

"Se ho sempre fatto BTP perché cambiare?"


Molti si riconosceranno in alcuni, se non in tutti questi bias decisionali, che ci fanno prediligere certi investimenti rispetto ad altri magari più efficienti nel medio-lungo periodo.

Spesso accade, se non si ha al proprio fianco un professionista, che ci indichi la giusta strada da percorrere in base al proprio profilo di rischio, orizzonte temporale ed ai propri obiettivi finanziari.


Raggiungiamoli insieme!

Contattami per ricevere la tua consulenza gratuita e superiamo i suddetti bias!




6 visualizzazioni0 commenti

Comments


bottom of page