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Alternative Investment

Aggiornamento: 27 gen 2022

In occidente, con tassi di rendimento sempre più bassi a parità di rischio sostenuto, stanno sempre più prendendo piede delle nuove asset class che fanno riferimento al mercato privato.

Nel mondo del private equity stanno spopolando i fondi di venture capital e private equity soprattutto negli Stati Uniti, dove l’universo start-up ad alta innovazione è più sviluppato. Per quanto riguarda il mercato del debito esistono società che si occupano di private credit e investimenti in mini bond destinati alle piccole e medie imprese, o ad altri comparti del debito privato, come anticipo fatture, bollette scadute o Non performing loans.

Entrambi questi investimenti hanno le caratteristiche di essere quasi totalmente decorrelati dai mercati quotati, essere orientati su un orizzonte temporale di medio lungo termine come quello dell’investitore e di avere dei ritorni mediamente più alti rispetto ai mercati quotati di riferimento; in quanto viene dato un premio di illiquidità all’investimento mantenendo allo stesso tempo una volatilità di portafoglio più bassa.



Hai capito bene, rendimenti più alti con volatilità inferiore. È così che investono oggi gli investitori istituzionali e i grandi fondi sovrani per ottenere degli extra rendimenti rispetto al mercato azionario, perché oltre a sfruttare il premio all’illiquidità di questi prodotti, sfruttano le enormi potenzialità di crescita che hanno queste aziende in fase di sviluppo e ne conducono come business partner la strategia aziendale per portarle al successo in maniera più veloce, professionale e organizzata.

Un altro vantaggio che sfruttano i fondi di private equity è quello di sfruttare le asimmetrie informative. Le aziende, soprattutto nelle fasi iniziali del business, essendo difficilmente valutabili scontano un alto premio al rischio dovuto all’incertezza del loro modello di business. Questo permette agli investitori di acquistare quote considerevoli di capitale per un importo molto più basso rispetto a quanto farebbero in una transazione di acquisizione di un’azienda quotata, dove al contrario si deve corrispondere un premio maggiore agli azionisti per accettare l’OPA (Offerta Pubblica di Acquisto). Quindi grazie alle asimmetrie informative dovute alla difficile valutazione delle aziende non quotate, spesso valutate tramite operazione di M&A di aziende comparabili, si riescono ad ottenere degli extra rendimenti significativi che verranno concretizzati dopo 7-10 anni tramite la vendita delle quote o tramite IPO o altre operazioni di finanza straordinaria come fusioni o acquisizioni.

Tramite il processo di democratizzazione degli investimenti privati, secondo le normative vigenti ad oggi per gli investitori retail è possibile possedere fino al 10% del proprio portafoglio in strumenti di private equity o private debt. Cosa che ci garantisce di avere una varianza totale di portafoglio più bassa in quanto la parte private è decorrelata dalla parte quotata, inoltre ci permette di mantenere più stabili i nostri rendimenti nel medio-lungo periodo nel caso in cui si presentassero certe annate negative sui mercati.

La differenza tra un fondo di private equity vincente e sovraperformante e uno meno vincente la fa il team di professionisti che lo gestisce e che seleziona le aziende su cui investire. Per questo motivo rivolgersi a società solide con ottime partnership sul piano globale è fondamentale per avere successo in questo tipo di investimenti.

Se anche a te quindi incuriosisce approfondire questo tipo di investimenti da aggiungere al tuo portafoglio non esitare a contattarmi per una consulenza gratuita.



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